I Medici dell'Istituto chiedono, con determinazione, che sia finalmente data una favorevole risposta, dopo tante promesse, alle due più pressanti e annose questioni che stanno determinando nella categoria sconcerto e conseguente disaffezione all'Istituto:

1) L'applicazione del comma 6 dell'art. 53 della L. 165/2001 (mai revocato dalle norme intervenute e citate a sostegno della nuova Determinazione Commissariale) ai medici INPS

 

2) Il riconoscimento dell'indennità legata al rapporto di lavoro esclusivo, come per i medici INAIL e i medici del Ministero della salute, oltre che per i colleghi del SSN.

 

Non si comprende chi, all'interno dell'Amministrazione, abbia interesse a proporre un'alterata interpretazione della norma, nonché del CCNL vigente e di quelli antecedenti.

 

A tale proposito, per ribadire un'apertura già precedentemente espressa, siamo ancora in attesa di un confronto con l'Amministrazione, promesso da settimane ma, ad oggi, non ancora fissato, che avrebbe potuto evitare ulteriori difficoltà interpretative e provvedimenti disciplinari impropri, oltre alla disparità di trattamento tra i medici INPS, in relazione a convenzionamenti e ad altre attività svolte solo da taluni colleghi; attività che, pur rientrando a pieno titolo nella libera professione, vengono definite ed effettuate come se così non fosse.

 

Tutto ciò, tra l'altro, si realizza con un vantaggio per pochi e, a quanto ci risulta, a volte con risultati economici ben al di sopra dell'indennità di esclusività o dei proventi dell'attività libero-professionale (almeno di quella svolta dalla maggior parte dei medici dell'Istituto).

 

Raccogliamo voci, inoltre, di un'ulteriore regolamentazione organizzativa dei medici che sarebbe stata predisposta dal Coordinamento Generale, della quale però non si conosce il contenuto, che dovrebbe, tuttavia, agire come ulteriore barriera applicativa della Determina.

 

Al fine di raggiungere l'obiettivo della corresponsione dell'indennità per il rapporto esclusivo, siamo sempre pronti a individuare con l'Amministrazione progetti di particolare rilevanza a fini istituzionali, indirizzati alla soluzione di condizioni che attualmente risultano suscettibili di maggiore efficientamento.

 

D'altro canto, non si comprende come l'Istituto possa accettare e/o proporre risparmi di spesa utili solo ad altre amministrazioni, ponendo come presupposto per il raggiungimento di tali ambiziosi obiettivi il lavoro dei propri medici senza, peraltro, richiedere una riallocazione nel Fondo dell'Area Medica di una parte di questi risparmi ottenuti ma, addirittura, prevedendo per i soli medici misure continuamente peggiorative della loro condizione economica e professionale.

 

Siamo sempre stati una forza sindacale propositiva e fattiva, con l'aiuto ed il sacrificio di tutti noi, tuttavia l'Amministrazione, come dimostra la variazione Commissariale, non intende dialogare ma imporre.

 

Ad oggi, è risultato vano ogni tentativo di scambio di proposizioni; quello iniziato qualche mese fa non ha trovato continuazione, anzi è stato brutalmente interrotto dalla Determina emanata.

 

Tutto ciò a dispetto di quanto era stato indicato nel corso dei colloqui tecnici, nei quali si era condiviso di non aggiungere nulla di ulteriormente coercitivo (da parte dell'Amministrazione), prima di aver sottoposto all'attenzione nostra e degli altri sindacati l'intera materia di valenza contrattuale.

 

Pertanto, in sede di riunione di Consiglio Direttivo si è deciso, tra l'altro, di rilanciare lo stato di agitazione, in virtù della estrema gravità della situazione che si è venuta ulteriormente a creare.

 

D'altro canto, l'ossequio ai regolamenti, che delineano tutte le prestazioni medico-legali, ci imporrà di lavorare secondo modalità che proprio l'Amministrazione ha previsto, con rispetto pedissequo ed attento delle Determine e delle Circolari emanate e in assoluta osservanza delle disposizioni vigenti.

 

Diverrà opportuno operare esclusivamente secondo quanto il medico è obbligatoriamente chiamato a fare, senza alcuna deroga operativa "ufficiosa" ma non supportata dalla norma.

 

A riguardo sono da sottolineare, ad esempio, la costituzione dei collegi valutativi sperimentali in tema di I istanza per l'Invalidità Civile e l'Handicap, che la normativa vigente non ha mai variato, e la partecipazione, multipla e contemporanea, alle commissioni che operano presso i CML INPS da parte dei medici di categoria.

 

Sarà inoltre opportuno non fornire più pareri agli atti e sottoporre a visita medica tutti i cittadini, al fine di non agevolare sistemi procedurali embricati e farraginosi che ci espongono ad inutili rischi di indagini giudiziarie delle quali, peraltro, l'Amministrazione sembra scarsamente interessarsi.

 

I medici, ovviamente, non dovrebbero permanere nelle sedi, o esprimere giudizi medico-legali, al di fuori dell'obbligatorio orario di lavoro, ma dovrebbero esercitare la loro attività istituzionale nell'ambito delle ore contrattualmente previste, delle ore di straordinario autorizzate o, alternativamente, delle ore poi restituite in recupero orario.

 

I colleghi, inoltre, dovrebbero fruire in maniera continuativa del monte ore destinato all'aggiornamento professionale facoltativo, che non può che risultare inderogabile per la qualità della nostra attività medico-legale.

 

Pertanto, nel rispetto delle stesse determinazioni dell'Istituto e per ossequiare quanto, per altri versi, la stessa Amministrazione, dispone, sarà anche opportuno che i Medici dell'INPS operino osservando le seguenti modalità:

 

- Partecipazione dei medici INPS a tutte le commissioni ASL ove non attuata
- Sospensione di tutte le pratiche di INV.CIV. con e senza prestazione e disposizione di visita diretta.
- Mancata definizione agli atti di qualsiasi tipo di istanza.
- Effettuazione di tutte le visite domiciliari richieste.
- Segnalazione e richiesta di visita diretta, da parte dei medici della CMS, di tutte le validazioni agli atti.
- Effettuazione delle visite secondo quanto previsto dalle norme deontologiche e nei tempi necessari alla valutazione dei singoli casi.

 

Roma, 11 aprile 2014

 

IL CONSIGLIO DIRETTIVO
ANMI FEMEPA

 

 

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