Comunicato n. 03/2018

Abbiamo partecipato, nella giornata di lunedì 29 gennaio, all’incontro sindacale sulla bozza di “Regolamento per la Rotazione del Personale” da adottare in osservanza delle norme anti-corruzione.

L’incontro è stato voluto dall’Amministrazione per presentare una bozza di Regolamento, da proporre successivamente al Presidente e alla Direttrice Generale, che sia comprensiva anche di osservazioni e/o proposte delle OO.SS.

Abbiamo apprezzato tale modalità di relazione tra la delegazione trattante e le rappresentanze sindacali che, a nostro avviso, è un segnale importante di una nuova e condivisibile impostazione dei rapporti tra le parti, pur nella diversità dei ruoli e delle posizioni.

Riguardo alla bozza di regolamento presentata dall’Amministrazione, pur considerando che il piano ANAC 2016 prevede la rotazione degli incarichi come una misura di prevenzione ordinaria, ossia da attuare a prescindere dal verificarsi di improvvise criticità, abbiamo evidenziato come la stessa Autorità Nazionale Anticorruzione preveda che la rotazione sia correlata con altri principi quali l’esigenza di assicurare la “continuità dell’azione amministrativa”.

In riferimento all’ambito specifico dell’Area medico-legale bisogna infatticonsiderare che:

-         Negli anni, sia prima che dopo l’attribuzione all’INPS delle funzioni di accertamento e verifica in materia di invalidità civile, nessun medico è stato chiamato a rispondere per corruzione

-         L’organizzazione delle attività medico-legali in ambito di Invalidità Civile prevede un controllo, anche al fine di un’omogeneizzazione dei giudizi a livello nazionale, che viene effettuato dalla Commissione Medica Superiore e non dai Responsabili territoriali dei Centri Medico Legali che non hanno un ruolo di supervisione o di verifica dei giudizi dei verbali di visita in sede

-         I Responsabili UOC/UOS Territoriali sono dislocati su base provinciale per cui la rotazione non comporterebbe, come per altre professionalità, solo un semplice cambio di ufficio, di ambito di competenza o di sede intra-provinciale ma, come previsto dall’Amministrazione, non ci sarebbero limiti territoriali alla redistribuzione dei medici responsabili UOC/UOS

-         I Coordinatori Centrali svolgono per lo più attività di analisi propedeutica alla realizzazione delle procedure informatiche, di monitoraggio delle attività territoriali e di supporto alle Direzioni Centrali

-         L’incarico di Responsabile Medico UOC/UOS ha durata quinquennale e non triennale come, invece, per i Dirigenti

-         Una immediata rotazione dei medici responsabili UOC/UOS, considerata la loro età media e i prossimi pensionamenti, non garantirebbe la piena efficienza dei Centri Medico Legali

Fatte questa premesse abbiamo, quindi, condiviso la possibilità di una “riattribuzione” dell’incarico già ricoperto, per una sola volta, ma abbiamo chiesto che NON sia da considerarsi “in via di eccezione”; ciò al fine di rispondere a esigenze organizzative che sarebbero compromesse da un’improvvisa e rigida rotazione in un momento, peraltro, in cui l’Istituto sta cercando di acquisire l’accertamento in prima istanza dell’invalidità civile su tutto il territorio nazionale.

Abbiamo, inoltre, evidenziato come opportuna una preliminare verifica delle attività “ad alto rischio” effettivamente svolte dai medici responsabili UOC/UOS, sia a livello del CGML che dei CML.

Infine, considerato quanto previsto dall’art.30 del Codice Deontologico relativamente al conflitto di interessi ci siamo riservati, per una valutazione di compatibilità deontologica, di sottoporre la bozza di regolamento sulla rotazione al parere della FNOMCeO.

Roma, 1 febbraio 2018

Il Consiglio Direttivo

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