Continuiamo a ricevere dai colleghi molte segnalazioni sulla persistente difficoltà di poter esercitare la libera professione medica, in quanto le Direzioni Regionali rispondono in maniera difforme alle richieste di autorizzazione.
Più volte abbiamo segnalato tali comportamenti, che non si attengono al Regolamento dell’Istituto il quale, pur riferendosi agli incarichi extra ufficio, è uno strumento che applicato in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, consentirebbe l’esercizio della libera professione a tutti i medici nel rispetto, peraltro, del CCNL.
Da mesi, ormai si è venuta a determinare una situazione insostenibile.


Abbiamo chiesto da tempo un intervento dell’Amministrazione che riporti alla regolarità gli atti autorizzativi delle Direzioni Regionali, che vanno emessi con la dovuta tempestività al fine di non ostacolare la libera professione dei medici, fermo restando le incompatibilità e la priorità delle esigenze di servizio.
A quest’ultimo riguardo le norme prevedono che sia il Coordinatore medico di riferimento, nell’ambito dell’autonomia professionale dei medici, a valutare la congruità delle richieste dei colleghi.
L’esercizio della libera professione rappresenta un valore aggiunto, sia per il professionista che per l’Istituto. La possibilità di confrontarsi con altri colleghi e con altre problematiche medico-legali e/o cliniche arricchisce il bagaglio culturale del medico e, di conseguenza, fornisce all’Istituto professionisti in grado di affrontare in maniera ancora più compiuta e qualificata l’attività istituzionale, che a breve comprenderà le nuove competenze sull’accertamento della Disabilità.
Chiediamo all’Amministrazione di distinguere la libera professione medica, istituto esclusivo dell’Area Medica previsto dal CCNL (art.50) tra le materie di contrattazione integrativa, dall’attività extra ufficio autorizzata che riguarda tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione (D.Lgs. n. 165/2001), con l’emanazione in tempi brevi di Linee Guida che semplifichino il sistema autorizzativo della libera professione dei medici delegando tutte le procedure alla Direzione Centrale Risorse Umane.
Invitiamo anche il Coordinamento Generale medico-legale a vigilare che non ci siano disparità di trattamento, dovute esclusivamente all’assegnazione dei medici a un CML piuttosto che a un altro.
Considerato che abbiamo già perso dei colleghi a causa della scarsa attrattività del ruolo medico dell’Istituto, chiediamo con forza all’Amministrazione di fare delle scelte che lo rendano sempre più interessante, in particolare in questa delicata fase di avvio delle attività connesse alla riforma della Disabilità.

Roma, 23/05/2024

Il Segretario Nazionale                 Il Presidente
  Giuseppe Fatigante              Giuseppina D’Intino

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Roma, 24 maggio 2016 - ore 11.30 L'ANMI-FeMEPA con le Associazioni confederate in CODIRP al FORUM PA locandina
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